Di Pierfrancesco Demilito
La storia italiana, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, è ricca di eventi importanti, violenti, felici, tragici e tragicomici. Tra questi ultimi si può certamente includere il tentato golpe guidato dal principe Junio Valerio Borghese nella notte tra il sette e l’otto dicembre del 1970. Un maldestro tentativo di rivolta istituzionale messo in atto da un gruppo di sgangherati nostalgici che più che il potere ha conquistato l’attenzione della satira.
Appena tre anni dopo il fallito colpo di stato, Mario Monicelli gira Vogliamo i colonelli, una pungente commedia liberamente ispirata al golpe Borghese. Il protagonista del film è Ugo Tognazzi che interpreta il senatore di estrema destra Giuseppe Tritoni, stanco della politica poco incisiva del suo partito e ormai convinto della necessità di un colpo di stato. Tritoni raccoglie intorno a sé una sorta di armata Brancaleone al cui comando tenta, inutilmente, di occupare la sede della Rai e di rapire il Capo dello Stato.
Un altro richiamo altrettanto esplicito al tentato colpo di stato del 1970 si ritrova nel mondo dei fumetti. Nel 1974, infatti, Max Bunker disegna il numero sessanta di Alan Ford intitolato Golpe. L’episodio è ambientato in una non ben identificata “Penisolandia” dove
Il tentativo di questo gruppo di golpisti ha lasciato una traccia anche nella musica italiana. Rino Gaetano nel
c'era stato un concerto all'isola di Wight”. Alcuni graduati della Guardia forestale, infatti, parteciparono attivamente all’organizzazione del colpo di stato e secondo le ricostruzioni ufficiali una colonna di 187 forestali, guidata dal capitano Luciano Berti, partì da Rieti diretta a Roma e si arrestò nelle vicinanze della sede Rai.
E se non è tragicomico un colpo di stato della Forestale!
Per ulteriori approfondimenti sul Golpe Borghese si consiglia, oltre naturalmente a quanto citato:
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